Eric Clapton, ecco il nuovo album. E’ uscito infatti il nuovo album di Eric Clapton, il 23esimo della sua carriera, attraverso l’etichetta indipendente Bushbranch Records/Surfdog Records. Il disco contiene materiale inedito e anche cover di classici, reinterpretate nel suo stile. Il cantante è tornato a collaborare con il produttore Glyn Johns e per la cover del progetto si è affidato nuovamente a Sir Peter Blake. L’album è uscito a due anni di distanza da The Breeze: An Appreciation of JJ Cale, datato 2014 e a un anno da Forever Man.
Il disco è disponibile nell’edizione standard e in un altro formato che comprende due brani aggiuntivi:
1. “Alabama Woman Blues”
2. “Can’t Let You Do It”
3. “I Will Be There” (featuring Angelo Mysterioso)
4. “Spiral”
5. “Catch the Blues”
6. “Cypress Grove”
7. “Little Man, You’ve Had a Busy Day”
8. “Stones in My Passway”
9. “I Dreamed I Saw St. Augustine”
10. “I’ll Be Alright”
11. “Somebody’s Knockin'”
12. “I’ll Be Seeing You”
Limited Edition “Denim Box” version – Bonus Tracks
13. “Lonesome”
14. “Freight Train”
Eric Patrick Clapton ( Ripley, 30 marzo 1945) è un cantautore, chitarrista e compositore britannico.
Soprannominato «Slowhand» («Mano lenta») e «God» («Dio»), definito da Chuck Berry «The Man of the Blues» («l’uomo delblues»), Clapton è annoverato fra i chitarristi blues e rock più famosi e influenti.
Nell’arco della sua lunga carriera, ha collaborato con altri artisti acclamati e ha militato in numerosi gruppi (The
Yardbirds, John Mayall & the Bluesbreakers, Cream, Blind Faith, Delaney & Bonnie, Derek and the Dominos) prima di affermarsi come solista, sperimentando nel corso degli anni svariati stili musicali, dal blues di matrice tradizionale al rock psichedelico, dal reggae al pop rock.
Clapton è annoverato fra i principali esponenti del blues rock, e in particolare della scena British blues[1]. Durante la sua lunga parabola artistica, che lo ha visto dapprima militare in numerosi «supergruppi» per poi intraprendere un’acclamata carriera solista, il chitarrista ha spaziato attraverso diversi stili musicali, dal rock psichedelico al blues di matrice tradizionale, dal pop rock all’hard rock, dal reggae al folk rock
Nel 2004 è stato nominato Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico. Sempre e comunque buona musica, come in questo suo ultimo album….buon ascolto.
Fabrizio Biondi