Del suo interno come del suo intorno
Di quando scivola su stesso
Di quando scrive come adesso…
Già …. solo un uomo, ma prima di essere uomini bisogna essere bambini, e io lo sono stato, allegro, felice, spensierato, nato agli inizi degli anni ’60, nel pieno boom economico, terzo figlio, il più piccolo, e già sognavo la luna, perché dopo pochi anni, è proprio lì che l’uomo è arrivato per la prima volta, ed io con il naso verso il cielo, sognavo di andarci da conquistatore…..
Sulle sue guance ha il vento fresco
Della vetta della conquista
Sotto le unghie ha la terra quando striscia
Le sue serate le sue ferite
Le donne amate e poi dimenticate
Dell’ambizione della speranza
Le ragnatele della sua stanza…
Gli anni della scuola passano velocemente, la timidezza, il carattere solo apparentemente estroverso, l’insicurezza tipica dell’adolescenza, e tutti i dubbi e le incertezze riversate nella scrittura, nelle lettere, nei temi, nei diari…qualsiasi cosa pur di lasciare traccia delle mie emozioni….
Di quando ha paura di morire
E un orgasmo la fa tremare
Di quando la vita non è così come appare
È solo un uomo quello di cui parlo
Quando inciampa nella sua ombra
Quando cammina sull’acqua e non affonda
È solo un uomo quello di cui canto
Di quando sbaglia e non si perdona
Il furore e il disincanto di quell’universo
A forma di persona…
Quasi al termine dell’università, la scomparsa di mia madre mi toglie il fiato e per un po’ sembra togliermi la sicurezza acquisita a fatica negli anni, ma le abitudini ormai consolidate, le inclinazioni, le passioni sempre più vive mi riconducono alla ricerca dell’emozione che non sia l’ultima…
Parlo di quando spara a suo fratello
E s’inginocchia a un portafoglio
Quando osserva l’infinito
Attraverso il suo ombelico
Quando sventola una bandiera
O ci si nasconde dietro per paura
Una menzogna è più cattiva
Nascosta dentro una preghiera
È solo un uomo quello di cui parlo
Di una doccia dopo un tradimento
Del sorriso che ritorna dopo che ha pianto
È solo un uomo quello di cui scrivo
La notte prima di un lungo viaggio
Quando non sa se poi partire e solo partire
O è anche scappare…
Il lavoro, una famiglia, due figli che adoro e la scrittura, una passione unica, genuina, indomita che finora mi ha spinto tra i meandri di un’esperienza molto autobiografica, a raccontare un periodo duro e doloroso della mia vita, dal quale sono uscito sorridente, e in uscita, un genere completamente diverso, un giallo sullo sfondo della città eterna, attraversato dalla sottile vena ironica dei protagonisti e collegato al mondo di internet.
È solo un uomo quello che mi commuove
Che vorrei uccidere e salvare amare e abbandonare
È solo un uomo ma lo voglio raccontare
Perché la gioia come il dolore si deve conservare
Si deve trasformare