Hotel da sogno, o da incubo? Un hotel, particolare non penso, se non per il fatto di essere collegato ad un casinò, altrimenti uno come tanti, che ognuno di noi ha frequentato almeno una volta. Persone che si incontrano nella hall, uno scambio di sguardi tra sconosciuti che si scambiano un saluto per la prima volta. Appuntamenti di lavoro, interviste, colloqui di affari. Due, tre, quattro piani in ascensore insieme, forse scocca la scintilla, oppure no, questione di un attimo. Sogni, desideri, solitudine da sconfiggere, soliti rituali amorosi da esorcizzare, situazioni imbarazzanti o del tutto inusuali che non ci saremmo mai immaginati di vivere. Il libro è tutto questo, immagini molto forti anche, ma velate da un sottile profumo di sensualità, scritta con classe, arroganza a volte, necessaria in quel preciso momento, ma molto coinvolgente ed intelligente, nel solleticare la fantasia del lettore, come una droga, un’allucinazione, dimetiltriptammina appunto. Una lettura affascinante, difficile da non condividere.
Fabrizio Biondi