Romanzo giallo d’autore per Fabrizio Biondi, con l’uscita nelle librerie e in tutte le principali catene di distribuzione on-line del libro Social Killer. Presentato venerdì scorso alla libreria Rinascita di Ascoli davanti ad un numeroso pubblico di amici e appassionati, il libro sta già riscuotendo il favore dei lettori, appassionati dalla trama, ambientata nel mondo attuale, dei social network. La storia è molto coinvolgente, fin dalle prime pagine, dove reale e virtuale finiscono col fondersi e confondersi a scopo criminale. Amicizia, potere, etica e vendetta per un giallo mozzafiato che corre sul filo del web, dove i social network giocheranno un ruolo fondamentale, incrinando la fiducia e la leggerezza con cui ogni giorno entrano nella vita di tutti.
Sulla rete già diversi siti si stanno occupando del libro, come W libri e Thriller cafè, specializzati sia nella pubblicizzazione che nella recensione di libri, ma anche i principali canali di vendita, come Amazon, Feltrinelli, Webster, Ibs.
Ecco il video della presentazione, suddiviso in quattro parti, intervallate ognuno dai alcuni passi introduttivi del primo capitolo del libro.
È ormai passata da poco la mezzanotte, nello studio di un piccolo appartamento nel cuore di Trastevere il computer è ancora acceso, sullo schermo l’immagine ferma delle ultime righe di un articolo di cronaca: fatti, luoghi e personaggi che si intrecciano, passo dopo passo, ma ancora nessuna firma alla fine del testo.
Sulla scrivania la luce di una lampada, la tastiera appena illuminata, il posacenere pieno di sigarette, una tazzina di caffè sporca.
Poco più in là il taccuino degli appunti con sopra una bustina di zucchero, il cellulare con gli occhiali appoggiati, e accanto le chiavi di una Mini.
È tutto racchiuso in questi pochi oggetti il mondo notturno di Andrea Giordani, arrivato da poco alla soglia dei cinquant’anni… Certo non sono pochi, gli capita spesso di pensarlo tra una pausa e l’altra della scrittura, mentre si accende l’ennesima sigaretta.
Nel mezzo del cammin di nostra vita… quante volte ha sentito questi versi, fin dai tempi della scuola, e mai come ora gli sembrano attuali. A volte immagina un percorso diverso della sua carriera giornalistica, fatta troppo spesso di alti e bassi… se avesse seguito i consigli del padre ora sarebbe avvocato, magari anche sposato, e forse non avrebbe maturato nessun tipo di rimorso o rimpianto sul suo passato.
Purtroppo tutto questo altalenare di situazioni ha finito per segnare indelebilmente la sua vita lavorativa e familiare, legata a doppio filo agli eventi di cronaca dell’ultimo ventennio della capitale.
Non lavora stabilmente per un giornale ormai da quasi otto anni, e il suo nome, come in quest’ultimo articolo appena scritto, non compare mai alla fine del pezzo: è un ghostwriter, un fantasma della carta stampata, nonostante i tanti anni passati stabilmente in prima pagina, come firma principale della cronaca nera.
Al suo direttore piaceva il modo in cui scriveva e quindi, pur di non perderlo come giornalista, ha deciso di continuare ad avvalersi della sua collaborazione, anche se sotto pseudonimo.
Si alza dalla postazione di scrittura apparentemente soddisfatto del suo lavoro, passa lentamente una mano tra i capelli, come per riordinarli, poi strofina due dita sul naso e si dirige verso la finestra, spalancandola.
Un po’ di aria fresca servirà a far sparire l’odore fastidioso del fumo, quindi uno sguardo alla vita in strada della primavera romana: il sottofondo di macchine che scorrono veloci, gruppi di turisti fermi davanti a un bar, passanti che procedono lentamente non avendo ancora deciso il da farsi, in una notte che per loro si preannuncia ancora lunga.
La serata è appena iniziata, maggio regala sempre temperature piacevoli per i nottambuli come lui, e di solito la meta abituale al termine della giornata lavorativa è un pub proprio dietro l’angolo, vicino casa sua.
Durante le serate invernali preferisce sedersi all’interno e bere qualcosa al bancone, con il caldo, invece, i tavolini all’aperto sono il suo costante rifugio, qualche volta fino all’orario di chiusura del locale.
Mentre esce di casa, appena fuori dal portone, sente in sottofondo musica dal vivo, un’ottima compagnia per la serata che sta appena iniziando.
Percorre le strade della sua infanzia e si stupisce di come gli siano ancora tanto familiari, nonostante gli anni trascorsi.
Ma lo sguardo compiaciuto che lancia verso i luoghi che l’hanno visto crescere, lascia spesso il posto alla delusione per quelli in cui il tempo mostra immancabilmente i suoi segni.
Dopo essersi immerso per qualche ora nella vita notturna romana, rientra a casa, ritemprato dalle fatiche quotidiane del suo lavoro, e va subito nello studio per chiudere la finestra prima di andare a letto.
Si siede alla scrivania per spegnere il pc, ma prima si concede ancora un attimo… un rapido sguardo al profilo Facebook per controllare se ci sono novità, uno dei pochi svaghi che riesce a tollerare della modernità della rete.
Fabrizio Biondi