Cinema, Fellini e molto altro. Tullio Pinelli è stato uno scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano. Primogenito della nobile famiglia piemontese dei conti Pinelli, frequentò il Liceo classico “D’Azeglio” con l’amico Cesare Pavese ed altri tra cui Norberto Bobbio, Massimo Mila, Leone Ginzburg con i quali formò un gruppo di giovani intellettuali antifascisti nella Torino degli anni ’20 e ’30. La sua scomparsa nel 2009 ha inciso in profondità nella storia dello spettacolo italiano, per la capacità con cui seppe misurarsi sia con il il teatro, poi la radio, il cinema, infine la televisione. È certamente riduttivo ricordarlo, come hanno fatto per lo più i giornali, soltanto come “lo sceneggiatore di Fellini”. Pinelli è stato molto altro e di più. L’Autore lo ricorda come scrittore di capolavori assoluti come La strada, La dolce vita, Giulietta degli Spiriti, Otto e mezzo, La steppa, L’immorale, Alfredo Alfredo, Amici miei… L’intervista presentata in questo libro, avvenuta nel 1984, racconta la personalità e la professionalità di Tullio Pinelli, e traccia anche la storia del nostro cinema attraverso le parole e l’esperienza di uno dei più grandi sceneggiatori del nostro tempo.
Fabrizio Biondi