Rodari…la disegnatrice che colora i perché e l’illustratore che cattura l’invisibile: sembrano due personaggi usciti dai suoi libri. E per certi versi è proprio così visto che sono gli autori delle illustrazioni che fanno capolino dalle pagine di alcuni dei suoi libri più noti e amati, Il libro dei perché e Le avventure di Tonino l’invisibile. Entrambi i titoli fanno parte della collana, in 32 uscite, con tutte le opere per bambini e ragazzi scritte da Gianni Rodari (1920-1980). L’iniziativa promossa dal «Corriere » (uscite settimanali, ogni giovedì a e 7,90) offre l’occasione per raccontare uno dei papà della letteratura per l’infanzia del XX secolo, attraverso le voci di alcuni suoi illustratori. Un piccolo esercito di virtuosi della matita, del collage e del computer guidato da Bruno Munari (1907-1998), presente con Filastrocche in cielo e in terra e molti altri titoli, ed Emanuele Luzzati (1921-2007), con il racconto mitologico Atalanta.
«Di Rodari mi piace il gusto per il paradosso e per il nonsense — spiega Giulia Orecchia, illustratrice italiana tra le più versatili e apprezzate —. Ha una vena surreale, perfino dadaista. Ho avuto la fortuna di avere come insegnante Munari e trovo che i due avessero un modo simile di guardare il mondo». E aggiunge: «Da illustratrice provo sempre ad accordare il linguaggio delle immagini al testo e a mantenere lo stesso tipo di registro linguistico». Così è per il Libro dei perché, fatto di mini-storie e micro-racconti, per il quale Orecchia ha utilizzato piccoli elementi (figure, animali, oggetti) richiamati nella pagina che apre ogni capitolo.
Ha quasi dell’impossibile l’impresa portata a termine dal fumettista e illustratore Stefano Turconi che ha realizzato le tavole de Le avventure di Tonino l’invisibile (uscita: 17 marzo). «Con il fumetto sarebbe bastato mettere una “nuvoletta” per rendere un personaggio invisibile; qui ho dovuto ingegnarmi…». Ha creato una texture ovvero una superficie con un collage di immagini poi elaborato con Photoshop. Per rendere l’effetto dell’invisibilità? «Per Tonino ho usato un tratto più leggero rispetto agli altri personaggi, ha funzionato». Turconi, disegnatore di «Topolino», della serie «Agatha Mistery» e di cui è appena uscita la graphic novel per adulti Il porto proibito (Bao Publishing) ha una sua idea sulle ambientazioni: «Mi piace collocare le storie in un passato generico, non credo che i bambini abbiano bisogno dei particolari legati all’oggi per riconoscersi».
Per il disegnatore Angelo Ruta, Gianni Rodari «cambia pelle a seconda di chi lo illustra, ma restano costanti l’impegno e il senso etico dello scrittore, aspetti che gli danno persistenza nel tempo». Ruta ha realizzato la copertina di Piccoli vagabondi, un romanzo per ragazzi (uscita: 28 aprile): «È un Rodari diverso rispetto a fiabe e filastrocche, ci sono elementi di realismo magico che ho cercato di mantenere». Di Rodari, illustrate da Ruta, sono in uscita Le più belle storie di Natale (Einaudi Ragazzi).
Valerio Vidali da bambino ha letto e amato molto Favole al telefono e C’era due volte il barone Lamberto; da grande è stato invitato a illustrare Novelle fatte a macchina. «Ho cercato di lavorarvi nella maniera più spontanea possibile e di divertirmi». Il risultato restituisce al lettore quel divertimento. L’illustratore, che vive a Berlino, sta ultimando due libri: «Una versione de Il Principe e il povero di Mark Twain, per Eli Readers, e Progetto Vento per Corraini».
Adriano Gon ha realizzato le illustrazioni per il racconto La gondola fantasma (uscita: 21 aprile): «Visto che è ambientata a Venezia con Arlecchino e i personaggi della Commedia dell’Arte ho avuto l’idea di trattare la storia come una piccola opera teatrale». La scrittura fantasiosa di Rodari è uno stimolo o un vincolo? Gon non ha dubbi: «Rodari è poetico e visionario; offre grande libertà, puoi giocare con le parole e le situazioni». La pensa allo stesso modo l’illustratrice Valeria Petrone: «Rodari è essenziale, lascia molto spazio all’illustratore perché non dà descrizioni dettagliate, fotografa situazioni in maniera molto semplice». «Da bambina sono stata una divoratrice di libri di Rodari — confessa Petrone — ho amato soprattutto quelli come Favole al telefono e La torta in cielo con copertine e disegni di Munari». Letture che le hanno dato un imprinting: «La leggerezza e l’ironia di Rodari me le sono portate sempre dentro; ho studiato all’estero e quando a Londra ho scoperto i limerick, le composizioni poetiche di Edward Lear, ho ritrovato qualcosa di comune con le filastrocche di Rodari». Per la collana del «Corriere» esce illustrato da Petrone Gelsomino nei paese dei bugiardi: «È tra i miei personaggi preferiti, non sta mai zitto e dice sempre la verità». Petrone, che ha anche realizzato i disegni per il film Iqbal: bambini senza paura, ha appena lavorato a Un pic-nic… mozzafiato, una app per l’associazione Irc che diventerà un libro, per insegnare ai bambini il primo soccorso.