Filosofia rivelazione e teologia. Un libro coinvolgente a appassionante, capace di miscelare ad arte, come sottolineato dall’Autore stesso nella sua presentazione “filosofia, rivelazione e teologia”. Avevo già letto con la stessa firma “Incubi”, e in questa sua ultima opera, ho ritrovato lo stile diretto e preciso, molto personale, con cui riesce a calamitare l’attenzione del lettore, già a partire dall’incipit, autentico esempio di come si possa scrivere un noir-thriller ad effetto, senza eccedere in banalità o enfatizzazioni inutili, basandosi solo ed esclusivamente sul proprio talento e su una storia convincente e originale. In questo caso, la fede del protagonista, padre Massimo, viene messa a dura prova dalle mille luci e ombre che si affacciano al suo intelletto, fino a scatenare al culmine del più acceso dissidio spirituale, una lucida follia. Padre Massimo è un prete calvinista, condivide tutte le principali dottrine del cristianesimo e delle altre chiese, tranne che per alcune particolari visioni dottrinali, come ad esempio la presenza reale ma solo spirituale di Cristo nell’Eucaristia, e questo ne fa un personaggio particolare, originale, fuori dagli schemi classici della chiesa, e quindi perfetto per interpretare il ruolo cardine del romanzo, con l’esiguo confine da solcare tra coscienza e follia.
Fabrizio Biondi