Andrea Camilleri, storico traguardo. E’ in vendita infatti, dal 26 maggio, il suo centesimo libro, 100 pubblicazioni che hanno accompagnato ormai da molti anni le letture di tantissimi appassionati del celebre scrittore siciliano.
Andrea Camilleri nasce il 6 settembre del 1925 a Porto Empedocle (AG), figlio unico di Carmelina Fragapane e di Giuseppe Camilleri, ispettore delle compagnie portuali che partecipò alla marcia su Roma.
Vive a Roma dalla fine degli anni quaranta e dal 1968 trascorre alcuni mesi l’anno a Bagnolo, frazione di Santa Fiora nel territorio del Monte Amiata in Toscana. Dal 26 settembre 2014 è cittadino onorario del Comune di Santa Fiora, da lui descritto come suo “luogo del cuore”.
Dal 1939 al 1943, dopo una breve esperienza in collegio vescovile (fu espulso perché lanciò delle uova contro un crocifisso), studia al liceo classico Empedocle di Agrigento dove nel 1943 otterrà la maturità senza fare esami, poiché, a causa dei bombardamenti e in previsione dell’imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate, le autorità scolastiche decisero di chiudere le scuole e di considerare valido il secondo scrutinio trimestrale. A giugno dello stesso anno inizia, come ricorda lo scrittore, «una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere, di sangue, di paure.»
Nel 1978 esordisce nella narrativa con Il corso delle cose, scritto dieci anni prima e pubblicato da un editore a pagamento con l’impegno di citare l’editore stesso nei titoli dello sceneggiato TV tratto dal libro, La mano sugli occhi: è un insuccesso. Nel 1980, pubblica con Garzanti Un filo di fumo, primo di una serie di romanzi ambientati nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata a cavallo fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Grazie a quest’ultima opera Camilleri riceve il suo primo premio letterario a Gela.
Nel 1984 pubblica, per Sellerio Editore, La strage dimenticata, senza successo.
Nel 1992 riprende a scrivere dopo dodici anni di pausa e pubblica La stagione della caccia e nel 1993 La bolla di componenda, entrambe presso Sellerio Editore. Nel 1994 pubblica La forma dell’acqua, primo romanzo poliziesco con il commissario Montalbano e successivamente (1995) Il birraio di Preston, che partecipa al Premio Viareggio e grazie al quale, pur senza classificarsi, riesce ad ottenere un discreto successo di pubblico.
Camilleri diventa un autore di grande successo e i suoi libri, ristampati più volte, vendono mediamente intorno alle 60 000 copie, anche se non tutti trovano il consenso unanime della critica che lo accusa di essere a volte ripetitivo.
Dal 1995 al 2003 si amplia il fenomeno Camilleri, che di fatto esplode nel 1998. Titoli come Il birraio di Preston (1995) (quasi 70.000 copie vendute), La concessione del telefono e La mossa del cavallo (1999) vanno a ruba, mentre la serie televisiva su Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, ne fa ormai un autore cult.
Alla fine del 2002, accetta la nomina di direttore artistico del Teatro Comunale Regina Margherita di Racalmuto, inaugurato nel febbraio 2003 alla presenza del Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.
Pubblica, sempre con Sellerio, altri romanzi con protagonista Montalbano: nel 2004 La pazienza del ragno, a marzo
2005 Privo di titolo, nel giugno 2005 La luna di carta. Da non dimenticare il romanzo Il re di Girgenti, ambientato nel Seicento, interamente scritto in siciliano inframmezzato con lo spagnolo. Tra il 2006 ed il 2008, pubblica altri cinque romanzi che hanno per protagonista il Commissario Montalbano: La vampa d’agosto, Le ali della sfinge, La pista di sabbia, Il campo del vasaio, L’età del dubbio. Il 2009 inizia con il romanzoLa danza del gabbiano, vincitore nello stesso anno della XXVI edizione del Premio Cesare Pavese. Tutti presso Sellerio nella collana La Memoria, fondata da Leonardo Sciascia.
Nel 2010 nella stessa collana escono i successivi romanzi di Montalbano, La caccia al tesoro e Il sorriso di Angelica, ai quali si affianca un terzo romanzo, Acqua in bocca, pubblicato da minimum fax. Scritto insieme a Carlo Lucarelli nella forma “epistolare” già sperimentata con successo ne La scomparsa di Patò, il romanzo vede per la prima volta il commissario Montalbano interagire con un altro investigatore letterario, l’ispettore Grazia Negro creata appunto da Lucarelli.
Nel febbraio del 2008 presso Mondadori pubblica Il tailleur grigio e nel giugno dello stesso anno con Sellerio Il casellante, secondo romanzo di una trilogia di romanzi fantastici, primo dei quali è il romanzo Maruzza Musumeci pubblicato nel 2007, conclusasi nel 2009 con Il sonaglio. Inoltre, sempre nel 2008, pubblica, per la prima volta sul web (e precisamente sul quotidiano on-line AgrigentoNotizie) un suo racconto, La finestra sul cortile (già apparso in versione cartacea sul mensileIl Nasone di Prati), che vede come protagonista sempre il commissario Montalbano, inserito come appendice nel libro Racconti di Montalbano.
Il 4 settembre 2008 ha vinto il Premio internacional de novela negra RBA con un inedito in lingua spagnola dal titolo La muerte de Amalia Sacerdote che sarà pubblicato in Spagna il 9 ottobre 2008 ed in Italia nel 2009 con il titolo La rizzagliata.
Di particolare interesse la serie di romanzi dedicata ai grandi pittori: nel 2007 pubblica per Mondadori Il colore del sole (Caravaggio), nel 2008 per Skira La Vucciria (Guttuso) e nel 2009 sempre per Skira il romanzo ambientato nella “sua” Agrigento Il cielo rubato. Dossier Renoir (Renoir).
Nel 2009 pubblica per Rizzoli il romanzo pirandelliano La tripla vita di Michele Sparacino.
Nel 2010, oltre ai già citati romanzi con protagonista Montalbano, escono presso Sellerio Il nipote del Negus, una divertente storia ambientata nella Vigata del ventennio fascista, e, presso Mondadori, L’intermittenza, thriller ambientato nella Milano odierna.
Nel 2011 Camilleri collabora con Edoardo De Angelis nel brano Spasimo, contenuto nell’album del cantautore romano Sale di Sicilia, insieme a Franco Battiato. Sempre lo stesso anno gli viene conferito il Premio Fondazione Il Campiello.
Nell’album di Daniele Silvestri S.C.O.T.C.H., che vanta la collaborazione di numerosi artisti: Niccolò Fabi, Pino Marino, Diego Mancino, Raiz, Stefano Bollani, Peppe Servillo, vi è anche Camilleri, che compare per la prima volta su un disco, precisamente al termine del brano Lo scotch, dove racconta una storia avvenuta durante un viaggio in treno.
Fino ad oggi Camilleri è stato tradotto in almeno 120 lingue (tra cui inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, irlandese, russo, ungherese, polacco, greco, norvegese, ungherese, giapponese, ebraico e croato) e ha venduto più di 10 milioni di copie.
Una peculiarità di alcuni romanzi di Camilleri è l’uso di un particolare linguaggio commisto di italiano e siciliano.Come sue prime opere letterarie Camilleri scrisse poesie che rispettavano scrupolosamente le regole di composizione e usavano il linguaggio letterario italiano. Le sue poesie furono premiate in concorsi poetici importanti e furono riconosciute come notevoli tanto che Giuseppe Ungaretti le fece stampare in una sua antologia e lo stesso fece Ugo Fasolo. In seguito lo stesso Salvatore Quasimodo insistette per avere delle sue poesie da pubblicare. Il nuovo interesse per il teatro fece però abbandonare a Camilleri la poesia anche se continuò con la scrittura di brevi racconti in italiano. Questo fino a quando, avendo deciso di voler rappresentare opere teatrali sue con parole sue, si rese conto di non riuscire ad esprimersi in italiano in opere di grande respiro e così smise di scrivere sia in versi che in prosa.
Lavorando per il teatro Camilleri s’imbatté nelle opere in dialetto di Carlo Goldoni e del Ruzzante e da lì gli nacque l’amore per Gioacchino Belli e Carlo Porta e la scoperta dell’uso letterario del siciliano che gli fece tornare la voglia di scrivere.
Il particolare linguaggio di Camilleri si formò quando, assistendo in ospedale suo padre morente, volle raccontargli una storia che avrebbe voluto pubblicare ma che non era capace di comporre in italiano: fu suo padre a suggerirgli di scriverla come l’aveva a lui raccontata.
Tuttavia uno scrittore che volesse essere compreso da tutti non poteva esprimersi completamente in siciliano, pertanto occorreva adottare un linguaggio equilibrato dove i termini dialettali avessero la stessa qualità e significanza, la stessa risonanza di quelli italiani. Fu un duro lavoro di elaborazione che continua tuttora, ad esempio nei romanzi scritti in vigatese dove la base del lavoro è sempre una iniziale struttura in lingua italiana, con cui mescolare i termini tratti non dalla letteratura alta ma dai vari dialetti siciliani comunemente parlati.
«… Non si tratta di incastonare parole in dialetto all’interno di frasi strutturalmente italiane, quanto piuttosto di seguire il flusso di un suono, componendo una sorta di partitura che invece delle note adopera il suono delle parole. Per arrivare ad un impasto unico, dove non si riconosce più il lavoro strutturale che c’è dietro. Il risultato deve avere la consistenza della farina lievitata e pronta a diventare pane.»
L’Altro Capo Del Filo segna un traguardo importante per la carriera di Andrea Camilleri: lo scrittore siciliano con
questa ultima indagine del Commissario Montalbano raggiunge quota 100 libri pubblicati. Si tratta di un numero davvero ragguardevole, soprattutto considerando il fatto che uno degli scrittori italiani viventi più noti al mondo ha raggiunto il successo letterario solo a tarda età.
Nella sua ultima fatica, Montalbano è impegnato in prima persona insieme ai colleghi di sempre e ai compaesani a dare aiuto ai sopravvissuti dell’ennesimo naufragio di migranti. Il libro si apre quindi su un tema di stretta attualità (che era già stato toccato nel precedente Il Ladro Di Merendine), salvo poi spostare il suo protagonista da una tragedia del mare a una sin troppo terrena. La sarta più amata del paese è stata infatti ritrovata nel suo negozio, trucidata da innumerevoli colpi. Pugnalate inferte alla povera vittima proprio con le sue forbici da lavoro.
Buona lettura!
Fabrizio Biondi